PIETRE D'INCIAMPO
 
Covini Carlo (Oscar)
di anni 38
 

incisore e scultore ligneo, padre di sei figli. E\' tra i primi ad unirsi alla Resistenza, prima in appoggio al Greco poi come commissario politico della Brigata \"Cornaggia\" appartenente alla Divisione \"Aliotta\"; nato a Voghera il 7 giugno 1906 e residente a Voghera; ucciso a Biagasco di Pozzol Groppo (Alessandria) dai nazifascisti, il 31 gennaio 1945. Con Covini sono uccisi Alberto Piumati, Lucio Martinelli, Anna Mascherini, Giovanni Torlasco e Fulvio Sala. Una via di Voghera porta il nome di Covini.

Riportiamo qui sotto una parte della Commemorazione dell’eccidio a cura di Mario Sonzini

 

  … nella notte fra 30 e 31 gennaio una trentina di uomini della Sicherheits di Fiorentini con una decina di militi della GNR di Voghera comandati da Antonio Bruschi si danno appunta­mento a S. Desiderio da dove salgono a circondar Groppo. Fiorentini si dirige verso centro paese, fa salire a destra il suo vice Pier Alberto Pastorelli che al processo dirà di essersi unito per salvar Covini che sapeva padre di bimbi piccoli, e a sinistra Bruschi che dirà invece di esser rimasto a far accerchiamento con la GNR: forse han già sorpreso leggermente lontane le guardie partigiane Fulvio Sala e Giovanni Torlasco insieme a un giovane renitente del luogo. Appena in paese Pa­storelli scorge Fiorentini con un uomo corpulento: -Il mezzadro del parroco ci guida sul posto, è alla scuola-. Qui insieme a Bertoluzzi e 5 o 6 altri il maresciallo Amend si avvia alla porta mentre a la­to si alza una scala: alla irruzione dalla porta Pastorelli penetra fracassando la finestra. I nazifasci­sti spianano le armi: i partigiani son fatti alzare dai giacigli dove dormivano. Mentre si avvicinava a Covini Pastorelli avrebbe prevenuto Amend che già urla: Questo lo ammazzo io- dicendogli di calmarsi e non ammazzar nessuno perché i prigionieri non hanno armi. Scalzi e seminudi due di loro fra cui Alberto Piumati son condotti sullo spiazzo antistante: Fiorentini lo spinge col mitra contro il muro della scuola ma Alberto gli afferra la sua arma e lo affronta. Accorre subito un altro mi­lite: Piumati stramazza. Pastorelli dirà di aver udito i colpi mentre scendeva a riferir la assenza di armi e chiedere a Fiorentini di placar Amend. -Voleva disarmarmi- si sarebbe giustificato Fioren­tini e su Amend avrebbe aggiunto: Non ti immischiare, raduna gli uomini e lasciagli far il suo dovere-. Anche Bruschi dirà di essersi avvicinato appena uditi gli spari ma, visto a terra il cadavere, non si sarebbe avvicinato perché impressionabile! Pastorelli sarebbe poi risalito a comunicar ad Amend che Fiorentini intende interrogar Covini che però può muoversi solo a rilento. Ridisceso, Pasto­relli avrebbe quindi fatto aprire l albergo di fronte, poi, mentre Fiorentini vi comincia a interrogar Martinelli e la Mascherini, si sarebbe messo a tranquillizzar gli ospiti presenti fra cui una coppia francese compreso un ex compagno di scuola, Angelo Gilardoni. Improvvisa fuori risuona una raffica, poi sarebbe entrato Amend dicendo -Lo ho ucciso io- evidentemente riferito a Covini. Alla protesta di Pastorelli: -Perché? Ti avevo detto che dovevamo interrogarlo a Broni- Fiorentini avrebbe commentato -Così lo ha belle interrogato-. Amend avrebbe poi esibito il portafogli di Covini dicendo: -Lo tengo sino a domani per mostrarlo alla Piera-. Linterrogatorio prosegue e, quando si alzano, convinto che sarebbe proseguito più tardi, Pastorelli si attarderebbe a parlar con Gilardoni. Appena fuori però il diciannovenne varzese Pietro Botti detto Bellezza si sarebbe fatto sotto ad Anna Mascherini, insultandola pesantemente uccidendola poi sparandole in bocca. Probabilmente a questo punto Lucio Martinelli, rimasto sino ad allora calmo e impassibile, ha avuto una rea­zione: una raffica uccide pure lui. Poi, con i corpi senza vita sulla neve, i nazifascisti si sarebbero trattenuti in osteria a pranzare. Infine, ridiscendendo verso lo Staffora, in lontananza sarebbe echeggiato un -Abbiam preso due armati-: Pastorelli avrebbe ordinato di condurli al camion ma poi, nel buio della notte, avrebbe detto di far presto e portarli giù. Partono nuove raffiche: anche Giovanni Torlasco e Fulvio Sala sono stati uccisi.

 
 
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RICORDATO NEI SEGUENTI LUOGHI:
 
Pozzol Groppo (Alessandria) - Sacrario Partigiano
Monumento Sacrario posto in località Biagasco nel comune di Pozzol Groppo (Alessandria). Cerimonia commemorativa del 25 aprile 2014 In seguito ad una delazione, consistenti forze brigatiste, s...
 
Coordinate GPS del Luogo del Ricordo:
+44.86573, +09.06675
+44°51.944’, +09°04.005’
+44°51'56.64, +09°04'0.30
 
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Pozzol Groppo (Alessandria) - Località Biagasco
Targa posta sulla facciata della scuola in località Biagasco nel comune di Pozzol Groppo (Alessandria) dove è avvenuto l'eccidio....
 
Coordinate GPS del Luogo del Ricordo:
+44.864183, +09.0613
+44°51.851’, +09°03.678’
+44°51'51.06
 
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Voghera - Cimitero Sacrario Partigiani
Sacrario Partigiani nel cimitero di Voghera - La fotografia si riferisce al 25 aprile 2021 con le sole delegazioni A.N.P.I. di Voghera e Raggruppamento Autonomo Padano di Voghera  dell'associazio...
 
Coordinate GPS del Luogo del Ricordo:
+45.0018, +09.00356
+45°00.108’, +09°00.214’
+45°00'6.48, +9°00'12.84
 
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Voghera - Via Ricotti
Lapide in memoria ai Caduti nella Guerra di Liberazione in via Ercole Ricotti a Voghera (Cerimonia commemorativa del 25 aprile 2014) ...
 
Coordinate GPS del Luogo del Ricordo:
+44.99646, +09.007883
+44°59.788’, +09°00.473’
+44°59'47.28, +9°00'28.38
 
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Elenco Caduti